Il convertitore di segnale è un ricevitore. Si chiama convertitore perché il segnale esce in un tipo (per esempio, analogico) ed esce di un altro tipo (per esempio digitale). Come funziona in concreto il convertitore di segnale e quali sono i pezzi di cui è composto?
Il convertitore ha all’interno una memoria e due sezioni. Una sezione ha il compito di registrare il segnale analogico in entrata. Invece, la seconda sezione ha il compito di registrare il segnale analogico in uscita. La conversione avviene proprio nella memoria.
L’esempio più semplice è quello televisivo. Infatti, per molte persone è diventato importante passare da un segnale analogico a uno digitale per poter vedere i canali che vedeva prima a una qualità maggiore. Il cambiamento è stato necessario in casa proprio per via del cambio delle frequenze. Il convertitore, quindi, passa dal segnale “nuovo” che arriva dall’antenna esterna a quello “vecchio” necessario per il vecchio televisore analogico.
Per funzionare bene in base alle esigenze delle persone, il convertitore di segnale oggi ha il telecomando. Infatti, i segnali satellitari sono rimasti gli stessi. In questo caso, il convertitore passerà dal vecchio segnale del satellite a quello nuovo disponibile sul nuovo televisore.
Un convertitore di questo tipo permette di vedere la TV con il vecchio e con il nuovo segnale, senza problemi e senza dover intervenire sull’antenna, che spesso si trova sul tetto. In più, il convertitore amplifica il raggio di azione del segnale, quindi consente anche l’accesso a più canali.
Per far funzionare il convertitore, basta collegarlo al cavo coassiale dell’antenna e al televisore. Poi, si accende la TV come al solito e si segue la procedura guidata per la configurazione dei canali. Il convertitore non ha bisogno di manutenzioni o sostituzioni finché funziona.